Storia, curiosità e statistiche intorno alla BDO raccontate dal suo ideatore

la nascita...

L'archivio dati della Banca Dati Ornitologica nasce nel 1985 come strumento di ricerca bibliografica personale. Inizialmente viene sviluppato con File Maker su un glorioso Apple II. Verificata l'innegabile utilità di questo strumento informatico, nel 1993 prende avvio l'idea di rendere disponibile il data base.  Lo sviluppo del software, ora in ambiente Windows, è affidato a Fausto Este, conosciuto per caso da un comune amico. Da allora la programmazione è sempre uscita dalle sue abili dita. L'evoluzione del software gestionale è stata rapida e in soli 2 anni il glorioso DOS ha dovuto cedere il posto a Visual Basic.
La prima versione della BDO, distribuita nel 1995, copriva il periodo 1950-1993 e conteneva 15.661 record. Nello stesso anno inizia la raccolta dei dati storici compresi tra il 1900 e il 1949: questi sono "solo" 3.268, ma il loro reperimento è difficoltoso. Nel 1997 è pronta la nuova versione 1900-1995 ricca di 18.324 record. Nel periodo successivo vengono continuati gli aggiornamenti biennali e viene "finalmente" inserito nell'archivio il titolo originale del lavoro, anche grazie all'aiuto di Manuel Allegri nel lavoro di battitura.  L'ultimissima novità introdotta è una scheda tassonomica della specie. 

...la crescita

le avventure...

I ripetuti bivacchi nelle biblioteche dell'INSF, dei musei di Storia Naturale di Milano, Brescia e Verona, del Museo Ornitologico di  Forlì e dell'Istituto Zooprofilattico di Brescia, l'invio degli elenchi delle pubblicazioni dei vari autori e l'aiuto di alcuni amici bibliofili, mi hanno permesso di raggiungere questo traguardo. Ringrazio ancora quanti hanno collaborato e chiedo scusa ai responsabili delle biblioteche che sono riusciti ad esaudire le mie interminabili richieste. Ma ci rivedremo per i prossimi aggiornamenti!

qualche spunto statistico...

L'esame dei contenuti della BDO permette di effettuare interessanti considerazioni sullo spessore della produzione ornitologica nazionale, evidenziando le preferenze degli autori a livello di taxa, di aree geografiche, di argomenti e metodi di ricerca ecc. Nell'istogramma a fianco sono considerate le 10 specie maggiormente studiate in base al numero di record contenuti nell'archivio. I primi posti spettano a Piccione selvatico/torraiolo, Cormorano e Cornacchia per ovvie implicazioni di carattere gestionale, mentre per Aquila reale e Cavaliere d'Italia prevalgono gli aspetti conservazionistici. L'interesse venatorio è invece prevalente per le tre specie di Fasianidi.


  Continuando nella valutazione delle preferenze degli autori per aree geografiche di interesse, a livello regionale, notiamo come le ricerche siano concentrate nelle regioni centro-settentrionali a conferma di un maggior numero di autori locali. L'elevato numero di record per le due isole maggiori denota il  rilevante interesse biogeografico che esse suscitano anche nei ricercatori stranieri.

Gli argomenti preferiti dagli autori sono quelli legati alle classiche ricerche di campagna, come la distribuzione, la consistenza e l'ecologia delle specie nidificanti, migratrici e svernanti. Nell'ultimo decennio metodi e ricerche hanno raggiunto un livello più specialistico e si sono differenziate. Nell'archivio sono contenuti oltre un migliaio di record riguardanti particolari aspetti della ricerca, come quelli riguardanti patologie, contaminanti, genetica, vocalizzazioni, paleornitologia...

Gli spunti statistici e le curisità che si possono ricavare dall'esame dei contenuti del data base non finiscono qui e chiunque potrà rendersene conto di persona con operazioni semplici o complesse. E allora perché non lasciare alla fantasia degli utenti della BDO la gioia di navigare tra migliaia di dati nascosti!

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